Attorno alla chiesa e al convento o eremo, c'era anche un giardino che apparteneva alla chiesa e confinava con le grotte come si legge in un documento del 1765: "Su per quodam antro hodie stazzone, posito extra moenia buius civitatis, prope viridarium Venerabilis Ecclesiae S. Calogeri " e cioè: "Sopra una certa grotta, oggi stazzone, posta fuori le mura della città, vicino al giardino della venerabile chiesa di S. Calogero".
Qualche anno prima, nel 1757, si notava: "Ventidue tari, da Mastro Giuseppe Bisaccia venduti, si renderanno da mastro Pietro Marturella sopra lo stazzone collaterale al giardino della Chiesa di S. Calogero fuori la Porta di Ponte di questa città".
Tradizionalmente chiamate "Grotte di San Calogero" si estendevano sul lato est del Santuario, erano in tufo arenario ed erano adibite a vari usi, non sembra,quindi, che siano state considerate come luogo di abitazione del Santo, anche per il vario uso a cui sono state destinate.
Più probabilmente, invece, si deve ritenere come vera grotta del Santo il posto dove sorge la chiesa, sia perché faceva parte di tutto il complesso speleologico e quindi fu preferita per l'erezione della tempio il tutto in analogia agli altri luoghi di venerazione dove si è edificato sulla grotta o nell'area di essa o nelle sue immediate vicinanze. Probabilmente, parte della grotta fu occupata dall'eremo, il quale era piccolo e, forse derivava dall'ampliamento della casa del cappellano di cui si parla nei documenti del secolo XVI e doveva servire agli eremiti calogeriani che custodivano la chiesa.
Oggi il Santuario di San Calogero, per lo sviluppo della città, si viene a trovare al centro di essa ed è unica chiesa disponibile a quei fedeli che vogliono rivolgere una preghiera a nostro Signore.
Da sempre il Santuario per il suo suggestivo ambiente di raccoglimento e di devozione calogeriana è preferito quale luogo ideale di celebrazioni liturgiche e molti sono gli incontri che si svolgono durante l'anno per le più svariate celebrazioni. Pur nella sua logistica centralità è interessante poter constatare che, in quei momenti il tempio calogeriano si trasforma in una oasi di serenità e di pace con Dio, anche se tutt'attorno continua a svolgersi la vita frenetica di ogni giorno.
Una delle iniziative più proficue delle attività del santuario è sicuramente la celebrazione della Santa Messa dei giorni feriali per gli studenti alle ore 7,30, visto che molti istituti scolastici insistono nella zona,ed è edificante constatare che molti partecipano alla celebrazione e si rendono parte attiva con la proclamazione della Parola di Dio e con canti armoniosi.
L'iniziativa, ancora oggi, sollecita molti giovani fedeli a partecipare alla celebrazione liturgica, anzi numerose altre persone, impiegati,operai,casalinghe e professionisti, si ritrovano a iniziare la giornata pregando.
La Domenica e le festività comandate nel santuario si celebrano tre Sante Messe, alle ore 9,00, alle ore 11,00 e alle ore 18,00, che in ogni periodo sono molto seguite dai fedeli, tante che il tempio è sempre pieno e molti restano all'impiedi. Un discorso a parte è la celebrazione dei festeggiamenti per il Santo , che si svolgono annualmente in Luglio, tra la prima e la seconda domenica.
Durante tutto l'ottavario le porte del Santuario vengono aperte molto presto per consentire ai numerosi pellegrini di potere pregare ed invocare l'amato San Calogero e potere partecipare alle Sante Messe, Confessarsi, Benedire gli ex voto, il pane, gli abiti votivi, i bambini e gli ammalati.
Suggestivi sono i momenti che precedono le uscite del Santo, quando viene calato dalla sua collocazione sull'altare maggiore e posto sul percolo per essere condotto in precessione e nel momento in cui, uscendo dalla Chiesa, trova una moltitudine di fedeli in attesa di poterlo pregare e venerare con tanta fede.
Uguale emozione si vive quando a tarda sera, dopo la processione, viene riportato al suo originario collocamento con un protocollo antico accompagnato da grida giubilanti.
Fonte: www.sancalogero.org/index.php?option=com_content&view=article&id=2&Itemid=2Inserito da Alfredo Petralia