La cosiddetta Cuba di Castiglione rimane, ad oggi, uno degli edifici religiosi siciliani più intriganti e misteriosi. La costruzione per decenni ha attirato studiosi, sia italiani, sia stranieri, che invano hanno tentato di fornire valide spiegazioni sul perché della presenza di un edificio religioso isolato al centro della Valle dello Alcantara e sulla epoca in cui esso venne effettivamente costruito o ricostruito. Le maggiori difficoltà provengono dalla mancanza di dati storici. Le fonti, infatti, tacciono sull'edificio e solo indirettamente è stato possibile ricavare informazioni sul territorio circostante la chiesa e comunque non più indietro della seconda metà del sec. XI d.C. Un documento in particolare, lo atto di fondazione o ricostruzione del monastero del S. Salvatore della Placa, riedificato per volontà dello abate Chremes e per interessamento del conte Ruggero, databile al 1093 d.C. (...). Fra le contrade menzionate, parrebbe esservi lo accenno a due chiese diroccate e successivamente ricostruite per volontà del medesimo Chremes (...). Freshfield (...) volle riconoscere nei due edifici religiosi, distrutti e poi ricostruiti, sia la attuale piccola chiesa di S. Nicolò, vicino il paese di Francavilla, sia la chiesa di S. Domenica di Castiglione. La attribuzione, di conseguenza, permise al Freshfield di avanzare una datazione della "Cuba" ad epoca normanna e precisamente durante i primi decenni del regno del Conte Ruggero.
Fonte: http://www.medioevosicilia.eu/markIII/cuba_di_castiglione/Inserito da Stelle_e_Ambiente