Sotto certi aspetti la Chiesa della Madonna della Libertà è una delle più interessanti Chiese di Giarre anche perché presenta la sua struttura originaria con alcuni rifacimenti notevoli posteriori. Essa pertanto è una autentica testimonianza di chiese rurali del settecento siciliano. In atto è pericolante e chiusa al culto.
Per ben osservare tale chiesa nella sua centralità, in relazione al territorio, bisogna percorrere la vecchia via Consolare nella direzione di Acireale verso Giarre, e dopo aver attraversato il palazzo della dogana, scendere lungo la via Dogana avvicinandosi lentamente verso la chiesa senza tener conto della statale 114, di recente costruzione che la attraversa e non offre al visitatore alcuna possibilità di dialogo con il monumento.
Essa chiesa è intitolata secondo una vecchia leggenda alla Madonna della Libertà.
Un pastore fuggito all'attacco dei saraceni, salendo lungo il torrente dalla spiaggia si era rifugiato in un grosso cespuglio vicino al luogo dove oggi sorge la chiesa.
Si narra che i saraceni arrivati sul posto e non avendolo potuto prendere, abbiano voluto di proposito incendiare il cespuglio per così farlo morire bruciato.
La leggenda narra ancora che il pastore riuscì a sfuggire alla doppia insidia e del nemico e del fuoco, e così ha origine il titolo di Madonna della Libertà.
L'interno della Chiesa ha tre navate, è di una semplicità che si addice al paesaggio; non mancano tuttavia beni culturali di notevole valore artistico. Prima fra tutte la bella statua lignea della Madonna della Libertà i cui colori richiamano altre Madonne della campagna della contea di Mascali.
Tutta la Via Crucis è su tele ad olio e nella navata sinistra c'è un dipinto attribuito alla scuola di Paolo Vasta (San Giuseppe). Pregevole sia per i lineamenti sia ancora perché opera in legno, indubbiamente della seconda metà del settecento, è il Crocifisso posto sull'altare della navata destra. All'interno della Chiesa inoltre c'è una pittura che fa molto pensare: essa rappresenta la Madonna della Libertà in alto e ad i due lati San Leonardo Abate e San Antonio Abate entrambi protettori degli animali. Una osservazione che scaturisce facilmente è la denominazione del luogo. Generalmente i quartieri assumono il nome dal santo protettore. Qui invece il nome del quartiere è S. Leonardello, l'estremo lembo-verso Sud, prima del torrente Mangano, che delimitava i confini della contea, forse per voler significare che quelle erano terre del Vescovo Conte, e il Santo protettore del territorio era S. Leonardo. La Chiesa della Madonna della Libertà era dotata come tutte le chiese del settecento di una sua confraternita con i suoi capitoli e con le sue celle che si trovano sotto la Chiesa. L'attuale parroco è il Sac. G. Albano.
Fonte: http://www.comune.giarre.ct.it/la_citta/Libert__in_San_Leonardello.aspxInserito da Alfredo Petralia