Una raccolta di notizie e curiosità storiche e attuali sulla Sicilia
La Fiaba di Biancuciuri
Nella fiaba siciliana della Figghia di Biancuciuri, trovasi altra variante di questo racconto, e parmi che il nome di Biancofiore si ritrova in certe nostre fiabe e leggende, come ricordo del romanzo medioevale di Florio e Biancofiore, conosciuto in Italia, e che in parte servì al Boccaccio, quando compose il noto suo romanzo a diletto di Maria d'Aquino. Narra il racconto siciliano che una donna naviga con la propria figlia bruttissima, e con una sua bellissima nipote, che dovrà essere moglie del re. Ella getta in mare la nipote, chiamata Caterina, la quale è presa dalla sirena che la conduce nel fondo del mare e mette a sua disposizione i tesori che vi sono raccolti. È concesso a Caterina di ritornare sulla superficie del mare solo quando non vi è chi possa vederla. Suo fratello Gioacchino è disperato a cagione della sua perdita, e per consiglio delle fate va a chiamarla sulla riva del mare, ove dice: Ah, Sirena di lu mari,
Bellu pisci mi fa' fari,
Com'anciulu canti e l'aceddi addurmisci,
Mànnami a mè suri, ca m'ubbidisci!
Caterina ode la voce del fratello e chiede alla sirena che la lasci andare per pochi istanti accanto a lui. Vien tolta la catena con sette anelli alla quale è legata; ella può salire sul mare, abbraccia il fratello e nel congedarsi da lui scuote i capelli dai quali cadono pietre preziose, oro, argento e grano. Ella ritorna presso la sirena, dalla quale giunge a farsi dire ciò che è necessario perché sia liberata. Sette fratelli operai dovranno rompere i sette anelli della catena. Essi vi riescono, Caterina ritorna sulla terra e sposa il re.
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tratto dai Racconti del Mare di Maria Savi Lopez