Sul monte Catalano, a circa 2 Km da Santa Flavia, inserite in uno splendido contesto panoramico, si trovano le rovine dell'antica Soluto, città ellenistico-romana costruita intorno alla metà del IV secolo a.C. e abbandonata alla fine del II sec. D.C.. Solunto, una delle tre città puniche della Sicilia con Mozia e Palermo, occupa una bellissima posizione su un pendio del promontorio formato dal Monte Catalfano da cui si domina il mare con Capo Zafferano. Fondata dai Cartaginesi nel IV sec. a.C., forse sui resti (o nei pressi) di una più antica città fenicia, dopo circa un secolo passa sotto il dominio romano. Il nome ha due origini: una leggendaria, che lo vede legato all'essere malvagio Solunto, sconfitto da Eracle proprio in questi luoghi, l'altro, più realistico, che lo mette in relazione con la parola cartaginese Selaim, rupe. La pianta della città segue i dettami classici, stabiliti da Ippodamo da Mileto e si sviluppa ortogonalmente intorno ad un decumano maggiore, con cardini perpendicolari che formano insule intersecate da stretti passaggi per lo scolo delle acque. Il terreno fortemente scosceso ha reso necessario il terrazzamento e uno sviluppo in altezza di molte abitazioni. Anche se oggi il piano superiore non esiste più, si possono ancora vedere le scale d'accesso.
L'antica Soluto occupa un rilievo montuoso del Monte Catalfano denominato "La città". Essa è citata da Tucidide,( VI,2,6 ) insieme a Panormos e Motya quale fondazione fenicia esistente già ai tempi della colonizzazione greca. La città sul monte Catalfano ,tuttavia , non si riferisce alla più antica nominata da Tucidide, giacché, in base ai dati di scavo ,essa risulta fondata intorno alla metà del IV sec. a.C. L'insediamento arcaico, invece,si trova probabilmente poco distante, presso il promontorio di Soltanto, sulla piana di S.Cristoforo, in una zona prossima all'area della necropoli di età arcaica, riutilizzata fino ad età ellenistica.
La città più antica venne distrutta da Dionisio I ed in seguito ricostruita in posizione più arroccata e difesa naturalmente. Della vita di Soluto conosciamo abbastanza poco, poiché le fonti storiche ci offrono scarse notizie in merito.
Diodoro ( 23, 18, 5 ) ci informa che nel 254 a.C. la città si consegnò a Roma, mentre da Cicerone (Verr. II,III,43,103 ) veniamo a sapere che fu molto danneggiata da Verre. Un'epigrafe latina databile fra il 202 e il 205 d.C. è il documento più recente rinvenuto nel corso degli scavi e ci attesta quindi l'esistenza di Soluto fino a quella data. Non si conoscono al momento le cause che determinarono la fine della città; probabilmente si trattò di un abbandono lento e graduale legato a cause di natura socio - economica. Oltre che politica, poiché si sono rintracciati elementi riferibili ad una distruzione violenta. Dentro il piccolo Antiquarium, sito all'ingresso della zona archeologica, sono custoditi diversi reperti, provenienti dagli scavi di Soluto, fra i quali spiccano per consistenza numerica parecchi capitelli dorici, ionici e corinzi di età media e tardo-ellenistica, che decoravano i peristili delle case solutine.
Fonte: http://www.comune.santaflavia.pa.it/index.php?option=com_content&task=view&id=27&Itemid=35Inserito da Alfredo Petralia