Sorge nel quartiere Bucalo, accanto alla chiesa matrice della Madonna del Carmelo. A dispetto del nome, non è stata edificata dai Saraceni, ma a difesa contro le loro scorrerie. Secondo recenti studi, la sua costruzione risale al 1295 circa. Ha forma cilindrica ed ha annessa una palazzina merlata risalente allo stesso periodo. La palazzina ha due piani fuori terra, la torre ne ha tre. Recenti studi condotti dallo storico locale Salvatore Coglitore hanno appurato l'esistenza sia sotto la torre che sotto la palazzina, di due piani interrati, di cui uno accessibile e l'altro pieno di detriti alluvionali risalenti alle alluvioni del Torrente Savoca del 1934 e 1958. Si evince, dunque, che questo edificio durante il Medioevo doveva essere veramente maestoso ed imponente, superando i 15 metri di altezza. La torre e l'annessa palazzina furono, fino al 1503 circa, dimora estiva e balneare dell'Archimandrita di Messina, signore feudale di queste terre, l'alto prelato, infatti, vi soggiornava per qualche giorno l'anno, insieme alla sua corte, quando, in periodi di riposo, decideva di concedersi bagni di mare e di sole. Dopo il 1503, l'Archimandrita Alfonso d'Aragona, la concesse assieme alla piana circostante alla famiglia savocese dei Bucalo che, l'ampliarono e vi edificarono accanto una chiesetta e, la utilizzarono come residenza e come punto di difesa contro la scorrerie dei pirati Saraceni. Durante questo periodo, la torre dei Saraceni aveva una certa importanza nel territorio; tanto è vero che, il 12 agosto 1695, al suo interno venne stipulato l'atto che separava il villaggio di Pagliara dall'amministrazione di Savoca e lo proclamava comune autonomo. Il casato dei Bucalo possedette quest'edificio fino al 1708, quando gli ultimi eredi, Benedetto e Paolo, lo donarono, per testamento, ai Gesuiti che lo tennero, adibendolo ad ospizio, fino al 1767, anno in cui furono scacciati dai Borboni; quindi passò ai marchesi Carrozza che l'ebbero in proprietà fino al 1892. Nel 1849, questo complesso edilizio (come anche la vicina Torre del Baglio) fu danneggiato dalle cannonate borboniche per ordine del generale Carlo Filangieri, principe di Satriano, al termine del cruento Assedio di Messina del 1848/49.
Dopo qualche decennio di totale abbandono, nel 1892, la Torre di Saraceni venne acquistata dall'ing. Giuseppe Pelleri che provvide a restaurarla, ma tale intervento ne mutò i connotati originari infatti ancora oggi presenta i caratteri e lo stile derivanti dal restauro del 1895.
Fino al tutto il Settecento, la torre di Saraceni era collegata alla torre del Baglio, distante circa 500 metri, tramite una galleria sotterranea. Oggi la torre e la palazzina annessa sono circondate da un grazioso villino, danno sulla piazza del Carmelo e sono in buone condizioni di conservazione, tanto da essere adibite a civile abitazione. Proprietari sono ancora, in parte, i discendenti della famiglia Pelleri.
Fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Santa_Teresa_di_RivaInserito da Alfredo Petralia