La città nei secoli ha subito numerosi mutamenti, mantenendo comunque la sua caratteristica forma di falce. A tre metri sul livello del mare, occupa una superficie di circa 4.000 metri quadrati. La città si caratterizzava per la presenza di quattro torri d'avvistamento: Torre Vecchia, Torre del Castello di Terra, Torre Pali, Torre di Porta Oscura o dell'Orologio. Durante le guerre puniche, il generale cartaginese Amilcare Barca costruì la quinta torre, il Castello della Colombaia. Le quattro torri racchiudevano la città all'interno di un quadrilatero murario. I confini erano segnati dalle attuali via Garibaldi, via XXX Gennaio, Via Torre Pali e via Torre Arsa. Le mura di levante terminavano con un fossato, seguito da un canale navigabile. Il centro urbano venne ampliato in epoca aragonese.
All'originario rione "Casalicchio", o di San Pietro, si affiancarono il rione "di mezzo" o di S. Nicola ed il quartiere "Palazzo". In questo periodo vennero costruite la Rua Grande (l'attuale Corso Vittorio Emanuele) e la Rua Nova (l'attuale Via Garibaldi). Furono potenziate le difese, con la realizzazione di una cinta muraria rafforzata da bastioni. La città dispose di undici porte e numerosi nuovi bastioni di difesa. Nel 1671 venne eretta la Torre di Ligny, tuttora esistente, su ordine del viceré don Claudio Morando, principe di Ligny. All'interno di Torre di Ligny, nell'estrema punta della falce, vi è oggi il Museo della Preistoria. Nel 1862 il governo italiano, con Regio Decreto, privò la città della qualifica di Piazza d'Armi, che la obbligava a mantenere le fortificazioni.
Vennero così abbattuti i bastioni e le mura e la città potè espandersi verso est: fu prosciugata e bonificata la zona della Marinella nella Salina del Collegio, fu riempito il canale navigabile, Rua Grande e Rua Nova assunsero i nomi attuali, furono lastricate strade e ne furono realizzate altre, come il lungomare, Piazza Marina e Via Fardella. Risale a questo periodo anche la costruzione del Palazzo delle Poste, della Provincia e della Capitaneria di Porto. Con l'esproprio dei beni ecclesiastici, la soppressione delle confraternite religiose, molte proprietà passarono al Comune, alla Provincia ed ai privati, divenendo sedi di uffici pubblici, scuole, istituti. Altri edifici vennero abbattuti, come il convento di Sant'Agostino e il monastero di Santa Chiara. I bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale determinarono un nuovo assetto urbanistico della città. Venne ricostruito il rione San Pietro, con la creazione di una nuova strada, Corso Italia. Ai tradizionali quartieri San Pietro, San Francesco, San Lorenzo, San Nicola, Maria Ausiliatrice, Sacro Cuore e Borgo Annunziata si aggiunsero i rioni Palma, San Giuliano (che ricade nel territorio del Comune di Erice) e Cappuccinelli.
Fonte: www.comune.trapani.it/turismo/storia.htmInserito da Alfio MONACO