Si presume che uno dei Bonanno dovette far costruire nella piazza antistante e di fronte la dimora signorile una torre alta una quindicina di metri che dominava il sottostante nucleo abitativo che si era andato formando e che, veniva a trovarsi di fronte la collina che s'alzava verso borgalino e sul fianco della quale Canicattì si era sviluppata. Una torre simile, indicata dai canicattinesi semplicemente come l'Orologiu, fu realizzata dall'ing. Luigi Portalone che nelle vesti di direttore dei lavori nell'arco di pochi anni dal 1930 al 1932 la fece edificare nel luogo dove si trovava la vecchia torre, restaurata nel 1766 e abbattuta nel periodo fascista. La torre è, quindi, un monumento antichissimo, e non a caso preso spesso a emblema della nostra città. Anche la nuova Torre civica è una splendida realizzazione architettonica. La sua importanza era certo maggiore nei secoli scorsi, quando il campanile senza chiesa scandiva gli eventi più significativi di un'intera comunità: si suonavano le campane anche per annunciare pubbliche riunioni e incontri. Della torre plurisecolare, nata con la città, restano appunto soltanto le due campane risalenti al Seicento. La campana maggiore fu posta nella torre per opera del barone Giacomo II nel 1668, la minore fu invece offerta dal figlio Filippo III, che fece incidere una frase latina in cui si afferma solo che don Filippo Bonanno, barone di Canicattì e principe di Roccafiorita, si prodigò a farla realizzare nell'Anno del Signore 1687. La più grande delle due campane reca un interessante motto in latino, dettato da Giacomo II Bonanno che vuol significare "che la misurazione del tempo sia augurio di buoni anni". E per molti anni la Torre dell'Orologio ha scandito lo scorrere del tempo, accompagnando la crescita e l'evoluzione della nostra città.
Fonte: http://www.comune.canicatti.ag.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/190Inserito da Alfredo Petralia