Il complesso acquedotto era a pelo libero (ossia scoperto) e prevedeva soluzioni miste per mantenere costante la pendenza dell'acqua, con canali a raso, su muraglione, su arcate, a mezzo-costa. Di quando in quando erano presenti i castelli dell'acqua che accumulavano il prezioso elemento per aumentarne la pressione, in vista di una risalita o per una deviazione atta ad alimentare un altro ramo.
In piazza Montessori è visibile il ramo principale che da qui proseguiva per piazza Dante, dove alimentava la cisterna del grande complesso monastico settecentesco. Si tratta dell'archeggiato più prossimo al convento oggi rimasto.
Sconvolto dalle lave del 1669 (su cui se ne ricavò una prosecuzione a raso), questo tratto fu demolito per buona parte durante la realizzazione dell'Istituto Comprensivo Grazia Deledda, per mancanza di sensibilità nei confronti del monumento nonostante la sua elevatissima importanza storica.
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