Detta popolarmente "de' sette Cannola" o "de' sette Canneddi", si tratta della più antica fontana in città, superstite all'eruzione del 1669 che colpì la vicina Fontana dei 36 canali, andata invece perduta, e al sisma dell'11 gennaio 1693 il cui baricentro era a poca distanza dal monumento.
La fontana, di gusto classico, risale al 1612 ed è composta da una processione di triglifi e metope adorne di semplici canali metallici da cui sgorga l'acqua dell'Amenano, reputata non più potabile nel corso del XIX secolo. In alto al centro campeggia una lapide marmorea incisa con la seguente scritta in latino:
D O M
PHILIPPO III° HISPANIARUM ET SICILIAE REGE INVICTISSIMO
DON PETRO GIRON OSSUNAE DUCE PROREGE
DON CAROLUS GRAVINA PATRITIUS DON MATTHEUS DE ALAGONA
DON HIERONYMUS PATERNO FABRITIUS TORNAMBENI HERCULES TUDISCUS
IOANNES BAPTISTA SCAMMACCA ET DON IOSEPH FIMÍA URBIS SENATORES
CANALES AQUAE VETUSTATE PENE COLLAPSOS OPERE MARMOREO MAGNIFI=
CENTIORE FORMA REFICIENDOS PUBLICA IMPENSA CURAVERUNT
ANNO SALUTIS MDCXII
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