Nato nel 1985, su progetto dell'arch. G. Pagnano, dalla liberazione delle strutture sottostanti alla chiesa di San Nicolò e dalla volontà della comunità parrocchiale di tutelare e rendere fruibile il patrimonio della chiesa stessa e di quelle filiali, il museo 'S. Nicolò' , conserva in un ordinamento definitivo gli argenti, mentre le altre sale ospitano una selezione di dipinti e sculture.
Dopo l'ingresso e retrostante prima sala, che conservano lapidi dei secoli XVII-XVIII provenienti da varie chiese filiali, la sala II, costituita da un ampio ambiente irregolare sottostante al transetto della chiesa, che lascia in vista i resti delle murature della primitiva abside poligonale e l'impianto di altri edifici anteriori al terremoto del 1693, assieme alle quattro sale annesse (III-VI), viene attualmente destinata alle mostre, ma dovrà ospitare l'ampio patrimonio di paramenti.
Tra i ricami, ricordiamo la cappella in damasco rosso con ricami policromi figurati, con scene della vita di Sant'Agata, proveniente dal monastero omonimo.
L'attigua sala VII dà accesso al Tesoro, dove l'ordinamento dispone gli argenti per provenienze. L'arredo di gran lunga più ricco è quello della confraternita del 'SS. Crocifisso al Calvario' preposta alla ritualità della Settimana Santa. Nel suo corredo, esposto nelle due sale costituite da una cripta con altare e dall'attiguo colatoio (sale VII-IX), emerge il monumentale ostensorio, eseguito nel 1755 dal messinese Pietro Paparcuri. Tra il corredo argenteo della chiesa madre esposto nella successiva sala, acquistano particolare interesse i pezzi antecedenti al sisma del 1693. Più avanti, nella successiva sala, oltre la serie delle cassette per le elemosine, è esposto l'arredo della chiesa del monastero di Sant'Agata.
Oltre le sale della scultura che accolgono soprattutto opere cinque e seicentesche, è esposto il Tesoro della chiesa madre di Palagonia. Nell'ultima sala, la pinacoteca, si possono ammirare alcune delle opere già citate nel percorso artistico della città, come i dipinti del Paladini, del Candrilli,del Comparetto e alcune sculture. Dott Sebastiano Lisi
Inserito da Alfredo Petralia