Il nome Mineo deriva dal latino Menae-arum che continua il greco Menainon e il siculo Menai. Il termine greco-siculo sta per accampamento di soldati. In epoca araba la città ha assunto il nome di Qal%u02BFat Minaw (il castello di Mineo)
I rinvenimenti effettuati nel territorio, specialmente in località Catalfari, dimostrano l'esistenza di un centro siculo poi ellenizzato, probabilmente l'antica Mene, che secondo le notizie riportate da Diodoro fu ricostruito da Ducezio nel 459 a.C..
L'esistenza di Mene è certa ancora in tarda età imperiale romana.
Importante fortezza già sotto il dominio arabo, in diploma di Papa Alessandro III del 1168 Mineo risulta possesso del Vescovo di Siracusa.
Soggetto a Giovanni d'Aragona, nominato Conte di Mineo sotto Federico III, il borgo apparteneva al demanio ed era destinato alla Camera Regionale.
Nel 1398 fu per breve tempo sotto la giurisdizione di Matteo Moncada. Mineo fu danneggiato dal terremoto del 1693.
Le numerose testimonianze archeologiche del riccihissimo territorio di Mineo comprendono tra l'altro i resti di almeno quattro città di età greca: Mineo stessa (l'antica città sicula "Menai"), Piano Casazze, Monte Catalfaro e Rocchicella-PALIKE' insieme a varie testimonianze comprese tra l'età palcolitica e l'età medioevale.
Le Chiese che troviamo a Mineo sono la Chiesa di Santa Agrippina, la Chiesa di San Pietro, la
Chiesa di Santa Maria Maggiore, la Chiesa di San Francesco, la Chiesa di S. Tommaso e la
Chiesa di Odigitria.
I monumenti artistici più belli e importanti di Mineo sono la Porta Adinolfo, l'ex Chiesa Madonna della porta, la piazzetta dei vespri, piazza buglio, monumento a Luigi Capuana, il Palazzo Comunale, il Palazzo tamburino, il Circolo di cultura di Luigi Capuana, il palazzo Sturzo, il palazzo Morgana, il castello Ducezio e il Palazzo Capuana.
Inserito da Micol Mongioví