Non vi è certezza sulla data della fondazione sia della Chiesa che dell'annesso Convento di San Francesco, poiché , come scrive il Cagliola, padre francescano conventuale, "al tempo della peste ebbero a disperdersi i documenti di Archivio". E' del 1545 il più antico documento, un legato a favore di detto Convento; inoltre un importante testimonianza è fornita dal testamento di Giovanni III del Carretto del 1560 in cui il barone dispone di una sua sepoltura nella chiesa di San Francesco. Quindi la Chiesa e il Convento erano già esistenti nella prima metà del '500. L'edificio, comunque, non venne mai completato anche se nei primi del '900 Padre Cipolla si propone il restauro e il completamento del tempio. Nel 1926 si eressero gli altari in marmo di San Calogero e Sant'Antonio. Il Convento di San Francesco rimane l'unica costruzione del '500 che ha conservato integra la sua linea architettonica anche se dopo la soppressione ha subito dei mutamenti a seguito della sua destinazione a carcere nel XIX secolo e nella prima metà del XX.
La Chiesa sorge in Piazza San Francesco, è intitolata al santo di Assisi e si venerano anche l'Immacolata e San Calogero. La facciata incompleta e priva di ornamenti è delimitata ai lati da robusti cantonali in massi di pietra squadrata. Alla sommità del frontone, in posizione centrale, vi è una finestra priva di infissi con ai lati altre due più piccole. Rimasta incompleta rispetto al progetto iniziale, è una Chiesa originale per l'ingresso a cielo aperto di forma rettangolare dove lo spazio è tripartito da due arcate a tutto sesto rette da colonne quadrangolari. All'interno della chiesa, a croce latina, si ammira un monumentale altare maggiore in legno dell'Ortisei, alla cui sommità è la statua dell'Immacolata. Si apprezzano inoltre: un'artistica vara con l'Immacolata, anch'essa in legno dell'Ortisei; un dipinto raffigurante la Transverberazione di San Francesco d'Assisi, datato 1835, opera del pittore Carmelo De Simone; una tela raffigurante San Bonaventura del pittore Marco Martino, datata 1831; una piccola statua in legno dell'Immacolata, posta nella sacrestia e un pregevole antico organo a mantice.
Fonte: http://www.comune.racalmuto.ag.it/itinerari-turistici/percorsi-urbani/Inserito da Alfredo Petralia