La chiesa, prima del terremoto del 1693, sorgeva nella parte ovest dell'antico abitato di Ragusa sotto le mura del castello medievale, dove oggi si trova la chiesetta di Santa Agnese, edificata sulle sue rovine verso la fine del XVIII secolo. Gravemente danneggiata dal sisma, viene riedificata al centro del nuovo abitato di Ragusa nella contrada del "Patro". Il 15 aprile del 1694 fu posta la prima pietra e la chiesa dopo appena quattro mesi era completa, tanto che il 16 agosto fu aperta al culto con una solenne cerimonia cui presenziarono tutti i maggiorenti della Contea. Il breve tempo occorso per la costruzione indica che si trattava di una piccola chiesa, inadeguata alle esigenze del nuovo quartiere della città in espansione. Nel 1718 si iniziò, quindi, la costruzione nello stesso sito di una chiesa più grande. Due "capimastri" di Acireale, Giuseppe Recupero e Giovanni Arcidiacono, potrebbero aver svolto un ruolo progettuale, e alcuni particolari architettonici dei prospetti della chiesa di San Giovanni sono tipici dei monumenti barocchi dell'area Acese e Catanese, come le caratteristiche paraste bugnate o il monumentale portale maggiore (che presenta notevoli analogie con il portale marmoreo della Cattedrale di Acireale). Vi è anche presente una piazza.
La maestosa facciata, ricca di intagli e sculture e divisa in cinque partiti da grandi colonne, su alti basamenti, e da caratteristiche lesene bugnate che si ripetono anche nei lati della costruzione, è arricchita da tre portali: quello centrale è ornato da colonne e statue di pregevole fattura che rappresentano l'Immacolata, il Battista e San Giovanni Evangelista. Davanti si apre un ampio sagrato, sopraelevato rispetto alla piazza sottostante e cinto da una balaustra in pietra pece costruita nel 1745. Nel partito centrale si trova il portale d'ingresso, affiancato da due coppie di colonne riccamente scolpite, che reggono un timpano spezzato; ai lati le statue di San Giovanni Battista e San Giovanni Evangelista e, al centro, in una edicola, la statua dell'Immacolata. Nel secondo ordine, più modesto rispetto al primo, risaltano due grandi orologi solari datati 1751 (quello a sinistra misura il tempo in "ore italiche": dal tramonto al tramonto; quello a destra in "ore francesi": da mezzanotte a mezzanotte). Sul lato sinistro del prospetto svetta il campanile che si innalza per circa cinquanta metri (del campanile che doveva essere costruito sul lato destro fu realizzata soltanto la base nel 1820).
L'interno, a croce latina, con presbiterio absidato, è in pietra pece, oggi intonacato, con capitelli riccamente scolpiti dal capomastro Carmelo Cultraro nel 1731 e successivamente dorati. Sopra le colonne si trovano grandi cartigli con i versetti della Sacra Scrittura che si riferiscono a Giovanni il Battista, scolpiti nella pietra calcarea da Crispino Corallo nel 1741, a cui successivamente vennero aggiunti gli angeli in stucco. Tra il 1776 e il 1777 Giuseppe Gianforma ed il figlio Gioacchino decorarono con pregevoli stucchi dorati di gusto rococò le volte delle navate e del presbiterio e nelle pareti dei transetti realizzarono delle grandi nicchie circondate da statue. A sinistra le Virtù teologali (Fede, Speranza e Carità) fanno da cornice alla Crocifissione mentre a destra le statue dell'Eterno Padre adorato dagli angeli circondano una tela raffigurante l'Adorazione dei Pastori, di scuola napoletana della metà del XVIII secolo. Terminate le decorazioni interne, il 30 maggio del 1778 la chiesa venne solennemente consacrata. All'incrocio del transetto con la navata centrale, nel 1783, venne innalzata la cupola che, nei primi anni del secolo XX, fu rivestita con una copertura di lastre di rame, per eliminare le nocive infiltrazioni d'acqua piovana che ne stavano compromettendo la struttura. Nella prima metà del secolo XIX gli altari delle navate laterali originariamente in pietra calcarea riccamente scolpita e dorata, opera degli intagliatori ragusani della famiglia Cultraro, sono demoliti e trasformati in piccole cappelle, in cui vennero posti dei sobri altari in marmi policromi. Nel 1848 viene realizzata la caratteristica pavimentazione costituita da lastre di pietra pece con intarsi in calcare bianco, mentre nel 1858 è costruito il grande organo "Serassi", con la sua monumentale cantoria in legno scolpito e dorato, oggi posta sopra la porta maggiore. Il 6 maggio del 1950, con la istituzione della diocesi di Ragusa la chiesa è divenuta cattedrale.
Fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Cattedrale_di_San_Giovanni_Battista_(Ragusa)Inserito da Alfredo Petralia