Vari cultori considerano questo tempio come uno dei più armoniosi edifici religiosi esistenti nella diocesi di Messina, sia per l'eleganza architettonica che per le opere d'arte che in esso racchiude. La chiesa di stile rinascimentale, nella forma che oggi si ammira, mostra architettonicamente le caratteristiche peculiari del rinascimento italiano. L' odierno edificio a croce latina, con tre navate e transetto, si sviluppa con l'asse longitudinale da est verso ovest con la facciata rivolta al tramonto al sole. Lo sviluppo planimetrico della chiesa occupa al lordo complessivamente mq 730 di superficie. La navata centrale è delimitata da dodici colonne, di cui otto monolitiche in pietra arenaria e quattro in blocchi sovrapposti di pietra calcarea. Le colonne sono sormontate da un capitello corinzio, ricco di foglie di acanto e figure allegoriche. Sulle colonne poggiano degli archi a tutto sesto in arenaria e con un concio diverso da arco ad arco. La facciata, con alla base un'ampia gradinata, è caratterizzata da tre portali, sormontate da finestre, in corrispondenza delle tre navate. A sinistra il campanile, che alla sommità della guglia centrale raggiunge m. 28 di altezza, mentre sulla navata destra si apre la sagrestia, con sovrastante una salette per riunioni. Nel paese per lungo tempo risuonarono le campane azionate manualmente con le corde, nel 1969 invece venne installato un orologio elettromeccanico. Nel 1978, venne realizzata la vetrata a colori in corrispondenza del portale principale della chiesa. Vi è raffigurata a colori la figura del Vescovo di Bari. E' stato acquistato un moderno altare coram populo avente per basamento un capitello corinzio in marmo grigio bardiglio. Al centro dell' abside principale è stato collocato un crocifisso ligneo, dipinto ad olio con bordo dorato in oro zecchino, riproducente il crocifisso di Cimabue. Anche il crocifisso ligneo, risalente al XVII secolo, nell'omonima cappella, è stato ricollocato su una nuova croce in legno di rovere. Le navate laterali ospitano otto pregevoli tele di autori ignoti del seicento e del settecento. La navata destra della Matrice ospita un bassorilievo marmoreo dei Gagini. Dai documenti notarili rileviamo che il bassorilievo venne commissionato dal barone Giovanni Michele Spadafora. Nella parte centrale del quadro marmoreo si possono ammirare: Gesù, Maria, Giuseppe e i pastori, gli Angeli e in alto S. Nicolò Vescovo e S. Giovanni Battista. Nella parte inferiore si nota lo stemma della famiglia Spadafora. Nella parte superiore Dio che tiene il mondo e lo benedice.
Fonte: http://www.comune.roccellavaldemone.me.it/chiese.HTMInserito da Alfredo Petralia