La facciata: il prospetto frontale.
L'architetto Andrea Palma si mise all'opera nei primi anni del 1700 e i suoi maestri scelti di fiducia per il progetto stabilito furono gli architetti-scultori Giuseppe Ferrara e Giovan Battista Alminara, mentre l'architetto-pittore siracusano Pompeo Picherali fu testimone e revisore dei lavori. La facciata rappresenta una lavorazione molto complessa in quanto ricca di decorazioni e per questo essa è considerata l'espressione barocca più alta che vi sia nell'intera Siracusa. I lavori vennero completati in due periodi e per questo essa presenta a detta di molti due stili ornamentali; lo stile barocco e lo stile rococò, a tale punto che vi è chi la definisce barocca e chi rococò. Ciò è dovuto al fatto che i lavori architettonici della sua facciata furono divisi in due tempi, dunque in due periodi diversi; i primi lavori incominciarono nel 1728 e vennero completati nel 1731. Poi vi fu una pausa di vent'anni e si riprese nel 1751, probabilmente è questo li periodo in cui il tardobarocco lascia spazio allo stile rococò. La facciata venne completata nel 1753. Essa presenta due ordini orizzontali separati da una trabeazione merlata. Il piano inferiore è formato da sei alte e robuste colonne costruite in ordine corinzio, di cui le quattro centrale sorreggono un elaborato timpano spezzato con merlature. Le quattro colonne inquadrano il portale centrale, il più grande. Mentre gli altri due portali, minori, sono delimitati nella loro parte esterna dalle due colonne laterali; esse sorreggono nella loro estremità le statue dei due martiri siracusani; San Marciano e Santa Lucia. L'ordine superiore è invece composto da quattro alte e robuste colonne corinzie che sorreggono il timpano superiore che circonda il frontone triangolare il quale reca al centro una croce fabbricata in ferro battuto la quale rappresenta il punto più alto della facciata del Duomo e ai lati di essa vi sono scolpiti due angeli. Il piano superiore presenta una forma trapezoidale delimitata da due contrafforti a spirale posti nei vertici bassi i quali sono caratterizzati ai lati da bassorilievi scolpiti a forma di gigli. Al centro del piano superiore vi è una nicchia arcuata circondata da due colonne corinzie, di dimensioni minori rispetto alle grandi colonne principali, che sorreggono un timpano spezzato che al centro reca un elegante stemma con delle statue di angeli scolpite ai suoi lati. All'interno della nicchia (o cavità) vi è la statua dell'immacolata.
Il prospetto laterale
Lateralmente la facciata presenta nella parte inferiore sinistra il suo originario aspetto di tempio di epoca siceliota in quanto sono visibili le possenti colonne di ordine dorico. Vi si notano le strette finestre aperte in epoca medievale e il terrazzo è delimitato da ornamenti architettonici posti in linea dritta e aventi tutti eguale misura e figura arrotondata. In questo lato vi è una porta secondaria che dà accesso all'interno del Duomo. La parte laterale superiore invece è data dal campanile, costruito nella stessa epoca settecentesca della facciata. Esso presenta due grandi arcate (o celle) al cui interno vi si trovano le campane della chiesa. Infine nel punto più alto di essa vi sono stati posti due orologi solari per cui privi di lancette. La parte laterale destra non è invece visibile in quanto essa è coperta dall'edificazione del Palazzo Arcivescovile di Siracusa (1854) che affianca totalmente il Duomo ed è spesso considerato visivamente parte dello stesso.
Infine la parte posteriore della facciata è stata coperta da successive costruzioni tipiche dello stretto e labirintico tessuto urbano ortigiano che, va ricordato, in epoca medievale rappresentava la sola parte abitata della città di Siracusa; dunque venne fortificata e densamente abitata, mostrando ai giorni nostri un particolare sistema urbano.
Le statue esterne
Il Duomo di Siracusa presenta diverse statue al suo esterno. Sono opera dello scultore palermitano Ignazio Marabitti; formatosi a Roma, egli lavorò principalmente a Palermo, eccetto quando scolpì opere note fuori della sua città come quelle fatte per la Cattedrale di Siracusa o per il Duomo di Monreale. Fu il più noto scultore siciliano della sua epoca.
Le statue principali del Duomo poste al suo esterno sono in totale cinque e rappresentano cinque martiri legati alla storia della fede siracusana:
La statua di San Pietro è posta sul lato sinistro del Duomo, nella sua parte inferiore. Raffigura l'apostolo Pietro, legato alla chiesa siracusana perché fu egli che mandò a questa città il suo primo vescovo, Marciano, facendola divenire una delle più antiche chiese cattoliche al mondo. La statua di San Pietro porta scolpita nel suo piedistallo una scritta in latino che recita:
« Al suo fondatore / il Principe degli Apostoli / la Chiesa Siracusana / P. »
La statua di San Paolo è posta sul lato destro del Duomo, nella parte inferiore. Raffigura Paolo di Tarso, l'apostolo che si fermò tre giorni a Siracusa mentre era in rotta verso Roma per giungere da Cesare che lo aveva mandato a chiamare. Nel piedistallo della statua vi è stata scolpita la scritta che recita detta frase:
« Al suo ospite / L'apostolo delle genti (Paolo) / La Chiesa Siracusana / P. »
La statua di San Marciano è posta sul lato sinistro del piano superiore del Duomo. Raffigura Marciano di Siracusa, il vescovo venuto da Antiochia e mandato dall'apostolo Pietro a diffondere il vangelo in città, a lui venne affidato il comando della chiesa siracusana, fu infatti il primo vescovo di Siracusa. Martirizzato durante l'impero romano, venne dichiarato santo dalla chiesa cattolica e ortodossa.
La statua di Santa Lucia è posta sul lato destro del piano superiore del Duomo. Raffigura Lucia da Siracusa, patrona della città e santa venerata in tutto il mondo. A lei i siracusano sono molto devoti per questo motivo la cattedrale le è stata dedicata (insieme alla dedica per la Natività di Maria) venendo chiamata anche "Cattedrale di Santa Lucia".
La statua dell'Immacolata è posta al centro del piano superiore del Duomo. Raffigura l'Immacolata, ovvero la Madonna, ed è legata alla chiesa siracusana in quanto il culto mariano è stato sempre predicato a Siracusa e inoltre il Duomo venne per la prima volta dedicato dai bizantini alla "Natività di Maria", che si collega dunque all'Immacolata. La statua di Maria viene chiamata dai siracusani anche "A Madonna ro Pilieri" ("La Madonna del Piliere").
L'ingresso e l'atrio
Un sagrato composto da spessi scalini di marmo delimitati da due basamenti quadrangolari sopra cui si trovano le statue che raffigurano gli apostoli Pietro e Paolo (poste l'una a sinistra e l'altra a destra) aprono la via d'accesso al Duomo di Siracusa e ai suoi tre portali. I tre portali sono posti rispettivamente al lato sinistro della cattedrale, al centro e al lato destro della stessa. Quelli laterali presentano entrambi una forma arcuata e cancellate in ferro battuto. Dei bassorielivi con motivi floreali li decorano e sopra di essi si trovano dei timpani triangolari merlati. Al di sopra di questi due portoni laterali si trovano due finestre arcuate recanti ciascuna un timpano semicircolare merlato. Il portone centrale è invece più grande rispetto agli altri due, poiché esso rappresenta l'ingresso principale all'atrio del Duomo. Esso è formato da un grande arco sostenuto da due colonne in stile corinzio e cinto da un elaborato cancello, notevole per decori e dimensioni, in ferro battuto. Nella sommità del portale centrale vi si trova un grande fregio scolpito in bassorilievo raffigurante due angeli scolpiti con la forma di bambini paffuti (cherubini); al centro di queste decorazioni vi si trova lo stemma araldico del Vescovo Marini. A circondare il tutto vi è un timpano semicircolare con forma arcuata che è circondato da motivi floreali rappresentati da ghirlande e mascheroni grotteschi. Ancor più su vi è scolpita in pietra una grande aquila che reca al suo petto uno scudo cinto da corona, che rappresenta la blasonatura settecentesca appartenente al vescovo Requiesenz (1757). Al centro dell'elaborata trabeazione merlata vi è posta un bassorilievo scolpito con forma di pergamena che recita la seguente frase in latino:
« MEMORIAE OPTIMORUM ANTISTITUM THOMAE MARINI ET FRANCISCI
TESTAE QUOD PRIMUS TEMPLI FRONTEM HUCUSQUE EXCITAVERIT ALTER
PERFECERIT ET ORNAVERIT COLLEGIUM CANONICORUM POSUIT ANNO MDCCLIV »
La frase vuole commemorare l'iniziativa che ebbero i vescovi Tommaso Marino e Francis, i quali fecero restaurare la facciata del Duomo rendendola lavorata e decorata così come oggi la vediamo.
Varcato il portone d'ingresso si ci ritrova nell'atrio del Duomo. Esso racchiude al suo interno diversi elementi architettonici interessanti. Anch'esso presenta altri tre portali che conducono all'interno della cattedrale. Il centrale è sempre quello più vasto e mostra una elegante fregiatura tutto intorno. La porta centrale stavolta è di forma rettangolare e il suo notevole fregio è composto da motivi floreali e grappoli d'uva. La colonna che ospita tali bassorilievi è di forma tornita; la sua sagoma la fa sembrare naturalmente attorcigliata su se stessa. Ve ne sono due di queste eleganti colonne e sorreggono un mensolone merlato posto sopra i capitelli di stile corinzio appartenenti alle due colonne. Racchiuso alla sommità del portale vi è un timpano semicircolare. Il portale è invece in legno; austero, semplice, con al suo interno dei grandi quadrati intagliati, dando loro forme geometriche. Gli altri due portali dell'atrio, anch'essi di forma rettangolare, sono sormontati da timpano semicircolare aperto, ed entrambi hanno sopra di essi una finestra arcuata avente un timpano triangolare.
All'interno dell'atrio (o vestibolo) sono poste due statue rispettivamente nel lato sinistro e nel lato destro dell'ambiente. Sono poste nei muri laterali, collocate all'interno di due nicchie o cavità, sormontate da timpani semicircolari. Le due statue raffigurano: San Luigi Bertrando ( o anche Ludovico), posto nel lato destro, e San Vincenzo Ferreri posto sul lato sinistro. Furono due Santi appartenenti all'ordine dei Domenicani, del quale faceva parte anche l'Arcivescovo Marino.
Fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Duomo_di_SiracusaInserito da Alfredo Petralia