PERIODO PRE-GRECO
Dolcemente adagiata in una conca pittoresca, scende verso il mare per abbracciare lo splendido golfo, è sovrastata dal maestoso S. Calogero, una volta chiamato Eurako.
Questa è la stupenda immagine che Termini Imerese offre al visitatore.
La Città affonda le sue radici in tempi remoti. Storia e leggenda si sono intrecciate nel tempo per segnare momenti che hanno esaltato la crescita culturale di una Città che è stata definita «Splendidissima».
Legata ad Himera e alla sua affascinante storia, alle mitiche acque fatte sgorgare grazie alle belle ed ospitali Ninfe, seguaci di Minerva (la dea predilesse il contado Termitano-Imerese) per ritemprare le stanche membra del semidio Ercole.
Le Thermae Himerenses (da qui poi Termini Imerese, cioè Terme di Himera), dopo che i Cartaginesi nel 409 a.C. distrussero Himera e ne impedirono la ricostruzione, accolsero gli Imeresi e, così, alla popolazione indigena locale si aggiunse gente di origine greca e le due stirpi diedero vita ad un'unica popolazione.
Anche la preistoria ha avuto una notevole presenza in questo territorio. Ne sono testimonianze il Riparo del Castello, le grotte Geraci e Marfisi, con insediamenti del periodo paleolitico superiore e dell'età del rame e del bronzo. Qui sono stati rinvenuti utensili di lavoro di dimensione e forma varia, ceramica rozza ad impasto e ceramica dipinta a graffiti.
Nel riparo del Castello sono stati rinvenuti strumenti ed armi litiche.
PERIODO GRECO
Himera era stata fondata nell'anno 648 a.C. ad ovest della foce del fiume omonimo. A fondare la nuova colonia fu un nucleo misto di genti ioniche e doriche.
Himera fu colonia greca sulla costa settentrionale della Sicilia; i coloni di Zancle che la fondarono furono condotti da Euclide, Simo e Sacone.
Da ricordare una autentica personalità creatrice: Stesicoro, figlio di Euclide.
Il suo vero nome era Tisia d'Himera, si chiamò, poi, Stesicoro, cioè ordinatore di cori, per avere portato a perfezionare la lirica corale. Nacque ad Himera ma morì a Catania.
Himera sorse come avamposto della politica ellenica. Posta in un punto strategico segnò la via naturale fra la costa mediterranea e la costa tirrenica, si trovò al centro delle lotte fra Cartaginesi e Greci, Agrigentini e Siracusani.
Himera (472-450 a.C.) ebbe una Zecca famosa e furono coniati medaglie, e monete e parecchi «Tetradrammi» fra cui uno che raffigura le nostre Terme.
Infatti in questo Tetradramma nel verso è effigiata la Ninfa Himera con patere sacrificante sopra un'ara sovrastata da un fuoco. A destra della Ninfa un Sileno si bagna con l'acqua sgorgante dalle fauci aperte di una testa leonina che fuoriesce da una parete. Nel recto una «Biga Lenta» con auriga coronato dalla vittoria; all'esergo Gallo e la scritta: Himeraion.
Dopo la battaglia del 480 a.C., in cui gli Imeresi e gli alleati annientarono i Cartaginesi, fu costruito un sontuoso tempio nella pianura accanto al fiume che chiamarono della Vittoria dove - si dice - vennero conservate le tavole del trattato di pace.
Un trattato che passò alla storia, tanto che il famoso scrittore francese Montesquieu nel suo «Esprit des Lois» (del XIX sec.) scrisse che quel trattato di Himera era stato il «più bel trattato di pace del mondo» in quanto che gli Imeresi proibirono ai Cartaginesi i sacrifici dei loro primi nati maschi agli Dei, e cioè sancirono delle norme a favore degli stessi vinti.
Nello stesso giorno di quella storica battaglia (480 a.C.) anche i Greci sbaragliarono a Salamina l'invadenza dei Persiani.
Quelle due vittorie, ad Himera e a Salamina, risuonarono per secoli e furono determinanti per salvare la grecità l'una dai barbari d'occidente l'altra da quelli d'oriente.
I Cartaginesi non avevano dimenticato la disfatta del 480 a.C. ad opera degli Imeresi e, nel 409 a.C., sbarcarono ad Himera e la assediarono con ingenti forze e riuscirono a fare breccia nella città distruggendola ed incendiandola.
I pochi Imeresi sfuggiti alla strage si rifugiarono sotto le mura della «Città di Terme» e chiesero ospitalità. Vennero accolti qui. Termitani e Imeresi trovarono, poi, una perfetta intesa e la città fu chiamata «Termini Imerese».
Fonte: http://www.prolocotermini.itInserito da stefano pulvirenti