Del nucleo trecentesco originario rimane solo la base della torre campanaria (vi si legge la data 1558, probabilmente riferita ad un rifacimento successivo) e parti inferiori delle absidi, inglobate nella costruzione settecentesca attuale. Nel 1570, il vescovo di Catania, monsignor Antonio Faraone, dava alla parrocchia il titolo "TOTIUS ACIS MATER ET CAPUT" (cioè matrice di tutte le Aci), in quanto essa era l'unica, in tutto il territorio, che poteva amministrare i sacramenti. L?interno è suddiviso in tre grandi navate con cappelle ed altari marmorei. Il terremoto del 1963 devastò profondamente la chiesa che venne riedificata su progetto dell'architetto Francesco Battaglia. Molti dipinti che abbelliscono la chiesa furono eseguiti da Antonio Pennisi alla fine del ?700. Nei pressi dell?ingresso principale è collocata un?acquasantiera di scuola gaginiana. In sacrestia si trova una veduta dell?Antiqua Urbs Acis Xiphonia, di epoca secentesca e la riproduzione di una delle opere più pregiate custodite nel territorio della Città: si tratta della copia del ?S. Nicola di Bari? una pala d?altare del ?400 attribuita alla scuola di Antonello da Messina.
Inserito da Mario Grasso