Inaugurato nell'anno 1991, il Museo porta il nome di Monsignor Filippo Meli. E' diviso in tre sezioni, il reparto etnografico, il reparto delle arti figurative ed infine il reparto archeologico. Nella sezione etnografica, vengono conservati gli attrezzi e strumenti di lavoro degli agricoltori, pastori, artigiani e le maestranze di Ciminna agli inizi del novecento. Dello stesso periodo, in una seconda sala del Museo, è stata esattamente riprodotta una cucina tipica ciminnese comprendente un telaio ed una macchina da cucire dell'epoca. Una terza sala ospita la classica stanza da letto del ciminnese medio, completo di "Cantarano" per i bisogni corporei e "Vacile" per lavarsi la mattina. Nel reparto delle arti figurative, oltre a vari paramenti religiosi ed arredi sacri (anche un calice in argento) provenienti dalla cappella dell'ospedale di Santo Spirito, si possono ammirare la "Pentecoste" 13 statue lignei del 17° secolo che rappresentano i dodici apostoli e la Madonna, che in tempi lontanissimi erano sicuramente montati su una bara processionale, a ricorrenza di qualche festività religiosa oggi in disuso. La sezione archeologica è quella più "giovane" perché costruita solo nel 1997 grazie alla collaborazione di moltissimi volontari e appassionati. Vi si conservano monete puniche(400-280 a.c) e romane dal 300 a.c al 380 d.c, sigilli bizantini (450-600d.c), ceramica indigena sicula, punica e romana, un anfora funeraria del sesto secolo a.c e vari reperti di età Araba e Normanna. Annesso al Museo si trova l'Archivio storico Comunale dove vengono conservati tutti i registri comunali a partire dal 1820 e fino al 1960, legati e documenti notarili di varie congregazioni e di privati (1506-1880) e tutto l'Archivio dell'ospedale di Santo Spirito.
Fonte: http://95.110.168.248/ciminna/mm/mm_p_dettaglio.php?idmonumento=2&x=Inserito da Alfredo Petralia