Ubicata dentro l'omonimo giardino era sicuramente alimentata dalle sorgenti del monte Tavi. Celebra il mito del dio fluviale Crysa. Fu fatta erigere dal principe N. Placido Branciforti sul modello di quella che papa Paolo V aveva fatto costruire a Roma.
Costituisce la prima monumentale fontana di Leonforte. Progettata da scultori romani, di stile barocco classicheggiante, risulta ben equilibrata nella struttura architettonica. Rappresenta un arco trionfale che sormonta una roccia artificiale da cui sgorgava l'acqua che, passando dalla bocca di un leone, andava a yersarsi dentro una vasca poligonale rivestita con piastrelle in maiolica smaltata dai colori bianco e azzurro. E' abbellita da due nicchie laterali: la prima contiene una scultura in marmo di figura femminile che rappresenta Artemide dea della caccia o Demetra dea delle messi (in questo caso i pareri degli studiosi sono discordi); la seconda, ora vuota, conteneva la figura nuda di una divinità fluviale con cornucopia, denominata dal popolo "U santu misiru", raffigurante probabilmente il dio Crysa. Quest'ultima è collocata attualmente nella sala consiliare del Municipio. Faceva parte della fontana anche l'ampio giardino che, trasformato in agrumeto, è oggi di proprietà privata.
Curiosità
secondo le testimonianze di qualche studioso che ha indagato il monumento, sull'arcata centrale della fontana avrebbe dovuto trovarsi un altorilievo raffigurante la simbolica fenice in mezzo ai suoi pulcini; l'uccello che, bruciato, ha la peculiarità di risorgere dalle proprie ceneri. Tuttavia non è stato possibile riscontrare alcuna traccia visiva né del rilievo né della iscrizione che lo avrebbe dovuto accompagnare.
Fonte: http://www.comune.leonforte.en.it/Ufficio_Turismo/Guida%20ragionata/Itinerario_sud/Fontana_Ninfe.htmInserito da Alfio MONACO