Palagonia, dal punto di vista documentario, nasce in periodo normanno, ma a ben cercare, nelle immediate vicinanze si conservano vestigia che documentano come il territorio sia stato abitato sin dalla preistoria più antica. Tra queste Rocchicella, oggi territorio di Mineo, ma a non più di un paio chilometri da Palagonia; da dove provengono manufatti riconducibili al Paleolitico superiore (circa 12.000/10.000 a.C.). Secoli oscuri seguirono a questi avvenimenti: Palica distrutta, Ducezio morto lontano, i Palici pian piano dimenticati. Ma nei dintorni la vita continua e le masserie romane e bizantine lo attestano. Di questo periodo ci rimangono due gioielli architettonici: l'oratorio bizantino di Coste di Santa Febronia e la basilica paleocristiana di San Giovanni. Alla Fine del primo millennio d.C. vanno fatte risalire le prime notizie, sepur dubbie, del centro abitato. Stefano Bizantino, vissuto intorno alla metà del VI secolo, afferma l'esistenza in Sicilia di una Cora, cioè di un centro abitato e probabilmente sede amministrativa di un vasto comprensorio, col nome di Pelagonia, in pieno periodo bizantino. Il primo documento che la riguarda è una bolla papale emanata da Alessandro III, datata 1169, che elenca i paesi che appartenevano alla diocesi di Siracusa. Intorno al 1240, venne infeudata a Vinito di Palagonia e successivamente a Francesco. Nel 1542 il paese venne distrutto dal terremoto tanto che il Fazello riferendosi al paese ricostruito, lo dice Recenter. Come molti paesi della Sicilia orientale anche Palagonia subì notevoli danni durante il terremoto del 1693.
Fonte: www.comune.palagonia.ct.it/index.php?option=com_content&view=article&id=57&Itemid=55Inserito da Alfredo Petralia