Sentieri dell'Arte
L?origine delle edicole votive, o sacre immagini, avviene nei primordi del Cristianesimo. La Madonna raffigurata su pietra o su legno, da S.Luca e da S.Matteo, che l?avevano conosciuta, era un?immagine vera, dolce o dolorosa a secondo del periodo della vita da essa vissuta. Le immagini sacre o ICONE oltre a riprodurre l?aspetto di una persona, comunicavano attraverso la composizione, le espressioni, il vestiario, il colore, un fatto e un messaggio importante. L?ICONOGRAFIA era varia e raffigurava Santa Maria della Pietà o Addolorata, la Madonna col Bambino, la Sacra Famiglia, il Crocifisso, il Risorto, l?Immacolata.
Le Icone venivano custodite nelle AEDICULAE o piccoli santuari, casa di Dio, tempietti, cappelle, vani, nicchie rettangolari o semicircolari, inserite nei muri interni o esterni di un fabbricato. Le edicole sacre si trovavano anche ai crocicchi delle antiche vie rurali, lungo le vie maestre e i percorsi delle processioni.
Nelle zone di campagna erano microstrutture a parallelepipedo, alte anche tre metri, con tetto spiovente o piatto, che accoglievano al loro interno e proteggevano immagini a tuttotondo, a bassorilievo o dipinti raffiguranti scene sacre, santi, ma soprattutto la Madonna o la Sacra Famiglia.
Le edicole nascevano per la volontà di privati cittadini che in tal modo, chiedevano l?intercessione e la protezione dei santi o come ex-voto per grazia ricevuta, e diventavano spesso delle piccole opere d?arte dei maestri scalpellini.
Con le loro decorazioni, gli adornamenti floreali, le grate in ferro battuto, le lucerne votive davano una nota di folklore e di pittoresco alla vita cittadina.
Le edicole avevano un valore non solo come luoghi sacri, ma come veri e propri punti di incontro con i vicini, posti pubblici di adorazione divina, stazioni sempre aperte e libere, esposte notte e giorno ai devoti cristiani, che esprimevano i sentimenti, i desideri, le speranze e la nobiltà del popolo.
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Nel nostro territorio le edicole erano presenti sia nel periodo medievale che in quello rinascimentale, ma si ebbe una proliferazione delle stesse in occasione della peste che colpì la Contea di Modica alla fine del XVII secolo e che provocò numerose vittime.
Il clero e il popolo, nella speranza di contrastare il morbo, portavano sempre più frequentemente in processione per le vie delle città immagini sacre, implorando la loro protezione. Il ridimensionamento del fenomeno peste portò i fedeli a credere nel potere taumaturgico delle immagini sacre. Nel 1713, sotto la guida dei padri Gesuiti, e con la scusa della ricostruzione post- terremoto, venne promossa la costruzione di numerose edicole sia in città che in campagna.
Lungo le strade che collegano Scicli con Sampieri, Cava D?Aliga, Donnalucata, Milizie, Croce, Modica, Ispica, è un continuo incontrare di questi monumenti che custodiscono o custodivano immagini sacre. Essi hanno una rilevanza storica, civile, artistica e religiosa e da sempre hanno offerto al viandante un momento di verità e serenità. Comunicavano un messaggio semplice e salvificante a chi una volta percorreva quelle strade a piedi o su un carretto e a chi oggi li guarda dall?alto di un autocarro o dal sedile di una macchina.
Inserito da roberto raciti