La città fu fondata alla fine del V sec.a.C. (403 a.C.) su di una altura di forma stretta e allungata che domina la costa nord e l'ampia valle che rappresentava una importante via di penetrazione nel cuore dei Nebrodi. Mentre infuriava la Prima guerra punica (263 a.C.), prima tra tutte le città della Sicilia scelse di sottomettersi ai Romani, avviando una linea politica che doveva procurare alla città particolari vantaggi. Così nell'assetto giuridico e tributario dato alla Sicilia dopo la conquista di Siracusa, Alesa ebbe il privilegio di far parte delle cinque "civitates liberae et immunes": fu quindi esente dalla decima dei prodotti agricoli da inviare a Roma e poté eleggere il proprio Senato, i propri magistrati e utilizzare proprie leggi. L'abbandono completo del sito deve coincidere con quel momento che vede l'occupazione stabile della costa settentrionale dell'Isola da parte degli Arabi. Dalle rovine di Alesa sorgerà l'odierna Tusa, strategicamente dislocata più all'interno, sulla sommità di una altura naturalmente fortificata.
Inserito da Alfredo Petralia