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Chiesa del Carmine - Canicattì

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Religioso, Storico, Monumentale

La data di fondazione della Chiesa del Carmine, che nei primi tempi era chiamata dell'Annunziata, e del Convento dei Carmelitani è sicuramente antecedente al 1557, poiché di quella data vi è una concessione per il progetto della Cappella di Maria SS. della Catena che i Padri Carmelitani diedero a tale Giovanni Falco. Nel 1603 fungeva da Chiesa Cimiteriale.
L'attuale chiesa viene ricostruita nel 1725 insistendo tuttavia sulle preesistenti fondamenta ed inglobando un ricco ed articolato sistema di cripte: nella chiesa avevano sepoltura diverse confraternite, oltre i religiosi ed alcune famiglie locali. Verso la fine del 1800 a causa di incuria crolla parzialmente ed è ricostruita a spese degli zolfatai. L'essenziale facciata è stata ricostruita nel secondo quarto del XX secolo e successivamente ristrutturata. Dopo la soppressione degli Ordini Conventuali, i locali del Convento ed i giardini sono stati incorporati dal Comune, per essere utilizzato per la costruzione del Teatro Sociale e della ex Casa del fascio. Nell'ampia ed unica navata si può godere di una perfetta acustica. Gli stucchi sono dell'artista Signorelli. Alle pareti sono sistemate alcune significative opere d'arte, sebbene non più nella collocazione originaria. Vi si potevano ammirare, infatti, la tela della Sacra Famiglia dipinta nel 1633 da Pietro Asaro "il Monocolo Racalmutese", che oggi è custodita nella Chiesa Madre. Nell'abside è sistemato il gruppo scultoreo ligneo con l'Annunciazione, opera matura dello scultore agrigentino Calogero Cardella, eseguita nell'ultimo quarto del XX secolo. Alla seconda cappella del lato sinistro è appeso un Crocifisso ligneo, di suggestiva bellezza e risalente alla seconda metà del XVI secolo. Nella parete di fondo della cappella, unico documento iconografico della fine del settecento, sull'altare della Madonna del Carmelo, esistono due affresco che raffigurano: quello di destra la facciata originaria della chiesa e una parete del convento, quello di sinistra, nella parete ancora leggibile, una parte del convento con l'orto e ai piedi della collina il vallone. Nella prima cappella a destra si trova una tela dipinta nel 1809 da Gaetano Guadagnino raffigurante San Vito. Nella successiva è attualmente sistemata un dipinto attribuibile a Domenico Provenzani junior, raffigurante San Alberto di Sicilia: allo stesso pittore palmese si devono i dipinti della volta con temi carmelitani: Annunciazione, Estasi di Santa Teresa, Sacrificio del profeta Elia.
Fonte: http://www.comune.canicatti.ag.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/691Inserito da Alfredo Petralia   

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