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Nicolosi

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Deve probabilmente (non è possibile accertarlo in modo assoluto perché non ci è stata tramandata nessuna documentazione certa in proposito) il suo nome al monastero benedettino di San Nicola, situato nel suo territorio fin dal 1359.

l paese sorge alle pendici dell'Etna, a sud del Vulcano attivo più alto d'Europa, tra vari coni piroclastici.Il territorio comunale si estende fino alla sommità dell'edificio vulcanico. Ospita la sede del Parco dell'Etnea.
Per la sua strategica e baricentrica posizione tra il mare ed il vulcano, Nicolosi rappresenta storicamente la "Porta dell'Etna" e così viene spesso anche identificato.
Nicolosi è ricca di bellezze naturali. E' possibile visitare il Parco dell'Etna, nonché un'area naturale protetta della Regione Siciliana, istituita nel 1987.
Nicolosi offre ai turisti una ricca giornata di piaceri, tra piatti tipici e monumenti da visitare.
Ricordiamo che la gastronomia nicolosita tradizionale trae le proprie origini dalla cultura contadina ed è basata su piatti "poveri", semplici e genuini basati sulla agricoltura locale. Tra i primi piatti quindi caratteristiche le paste con i legumi (a pasta cch'i cicira, pasta con i ceci, per la festività di San Giuseppe), con il finocchietto selvatico, i broccoli (i vrocculi affucati), il cavolfiore, gli asparagi selvatici. Nicolosi spicca nella zona Etnea per un pane tipico fatto con semola di segale: il pane nero di Immanu che durante le carestie, per la natura rustica della specie, riusciva comunque a sfamare la popolazione. Nella seconda guerra mondiale la segale non era soggetta al razionamento per cui, sempre nelle aree etnee, si diffuse ampiamente.
Tipici i dolci alle mandorle e pistacchi, il torrone ed i torroncini morbidi, le rame (un biscotto dal cuore morbido al cacao, ricoperto da una glassa di cioccolato fondente, delicatamente speziato) e gli sciatori (dolce "cca liffia": una glassa al cioccolato), il sostanzioso biscotto preferito dagli escursionisti in partenza o di ritorno dall'Etna la cui invenzione è vantata però dai zafferanesi. Alla tradizione natalizia sono legate le raviole fritte ripiene di ricotta, le cassatele, le mostarde di fichi d'India, i mustazzoli ripieni. Sempre tipico dei paesi etnei ù ciciliu o cuddura( forma del pane biscottato ), legato alla festa pasquale. Si donava anticamente ai bambini come segno del Cristo risorto.
A Nicolosi è possibile visitare il Monastero di San Nicolò l'Arena, la Chiesa Madre, Chiesa S Maria delle Grazie, Chiesa del Carmelo Chiesa di San Giuseppe, il Museo della civiltà Contadina e ovviamente l'Etna.
Nicolosi è una tappa quasi obbligata per tutti i turisti che vogliano raggiungere e visitare l'Etna, il più grande ed attivo vulcano d'Europa. Sono presenti piste da sci per gli sport invernali, una funivia panoramica fino a quota 2500mt ed è possibile arrivare fino alla bocca del cratere vulcanico, accompagnati dalle guide autorizzate. Con una cabinovia, 1 seggiovia, 3 skilift fino alla quota di 2.505 metri s.l.m. Nicolosi vanta la stazione sciistica più a sud d'Italia.
Inserito da Micol Mongioví   

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Monastero di San Nicolò l'Arena

 

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