Quanto resta dell?edificio si compone di una grande struttura a pianta rettangolare (circa 13 x 9 m), che mantiene uno spiccato di circa tre metri. La metà orientale dell?edificio è costituita da un massiccio corpo di fabbrica, mentre quella opposta è occupata da una camera quadrata parzialmente ipogeica, originariamente voltata, accessibile attraverso una scala dal lato corto occidentale. Al centro della parete di fondo si apre un loculo rettangolare; altre quattro nicchie, di dimensioni minori, si dispongono simmetricamente sulle altre pareti: una per ciascuno al centro dei lati nord e sud e due sulla parete d?ingresso, ai lati della scala. La muratura dell?edificio, del tutto analoga a quella dei maggiori monumenti di Catina, è composta da un potente riempimento in opus coementicium (calce, sabbia vulcanica e scaglie di pietra lavica) rivestito in opus mixtum, formato da parti in opus vittatum (uso di mattoni nei cantonali e su tre filari che corrono lungo tutta la base del monumento) e parti in opus incertum (blocchetti di pietra lavica irregolarmente squadrati e lisciati in faccia-vista). Tutti gli studiosi concordano nell?ipotizzare che l?edificio avesse in origine un secondo piano, probabilmente inaccessibile, secondo un modello architettonico, di origine ellenistica, diffuso nel mondo romano dalla seconda metà del I sec. d.C. Sull?aspetto originario del secondo piano, che non ha lasciato altre tracce che non siano le possenti murature che lo sostenevano, si possono fare solo congetture.
Fonte: www.regione.sicilia.it/beniculturali/dirbenicult/database/page_musei/pagina_musei.asp?ID=166&IdSito=30Inserito da Alfredo Petralia